mercoledì 28 agosto 2013
Le due rive dell'egoismo
La vera malvagità umana, per Schopenhauer, ha questo in comune con la vera compassione: non comporta nessun vantaggio a chi la compie. Ai due poli opposti dell'agire umano ci sono il massimo della cattiveria e il massimo della bontà, entrambi "gratuiti". Entrambi misteriosi, incomprensibili. Sì, certo, possiamo addurre qualche motivazione possibile, possiamo azzardare qualche ipotesi, ma, in fondo, il totale altruismo o la totale malvagità di cui alcuni gesti umani sono impregnati restano incomprensibili. Sono misure che vanno oltre le nostre vite quotidiane, ma anche nella normale vita quotidiana quei due poli stendono la loro luce o la loro ombra. Per esempio, alcuni comportamenti invidiosi non hanno nessun vantaggio per chi li mette in atto: sono compiuti semplicemente, puramente, per fare il male. All'altro versante, dedizioni silenziose e inapparenti verso altre persone o animali, atti di generosità nascosta compiuti semplicemente, puramente, per fare il bene.
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