venerdì 8 novembre 2013
Vegetariani in bisteccheria
A proposito di mangiare - della vita biologica che mangia vita biologica, con l'eccezione delle piante capaci di fotosintesi clorofilliana:
1) la psicologia ha spesso usato l'analogia alimentare per descrivere processi che sono di apprendimento senza nessun mangiamento e digestione - avvengono esperienze e un ricordo attivo di esse modifica lo psichismo e il comportamento, e in questo esperire e ricordare i termini alimentari sono inadeguati, fuorvianti
2) anche il linguaggio comune usa termini alimentari in modo estensivo, inadeguato a pensare e descrivere la realtà di ciò che avviene
Esempio del 2): il dire comune "mangiare con gli occhi".
Anche il più integerrimo vegetariano, se "mangia con gli occhi" qualcuno, è psichicamente carnivoro - anzi, è psichicamente un cannibale quando il suo "mangiare con gli occhi" si rivolge ad un altro essere umano. Viene da pensare che sia un errore grossolano del linguaggio, certamente. Però, c'è un fatto che tutti possiamo osservare, o sentir avvenire in noi stessi: a volte certe espressioni di affettività intensa vengono accompagnate da un serrar di mascelle che rende meno grossolano l'errore grossolano linguistico.
Diventare non violenti, per così dire vegetariani psichici, potrebbe significare allora: smetterla di "mangiare con gli occhi" le persone che desideriamo o che amiamo, e usare gli occhi per guardare, vedere, sentire, capire, amare o respingere - senza addentare, senza predazione nell'avvicinare, e senza odio nell'allontanare.
Se, biologicamente, per noi animali è impossibile vivere senza mangiare altra vita; se, biologicamente, ci è possibile solo limitare la vita di cui ci si nutre, è possibile alla nostra vita psichica non mangiare altra vita?
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