Si contenta di vivere, anche l'uomo, gli basta, anche se il qui ed ora è sgradevole, faticoso, oppure doloroso, o ancor di più tragico, orribile. Vive, e anche se non gli basta, anche se ne è scontento, anche se soffre poco o tanto, comunque vive; all'estremo, seppure in condizioni orribili, non si uccide e non uccide - di solito, chiaro: ci sono eccezioni, che a volte fanno storia, ribellioni o rivoluzioni organizzate, ma, date condizioni di vita terribili, la norma è che l'essere umano non si uccide e non uccide.
"Ma di questa qualità degli animali, di essere più di noi soddisfatti della mera esistenza, abusa sovente l’uomo, e spesso la sfrutta in modo tale da non concedere loro niente, assolutamente niente, oltre la mera e nuda esistenza." potrebbe essere ritoccato così:
"Ma di questa qualità del popolo, di essere soddisfatto della mera esistenza, abusa sovente l’uomo potente, e spesso la sfrutta in modo tale da non concedergli niente, assolutamente niente, oltre la mera e nuda esistenza." oppure:
"Ma di questa qualità dei lavoratori, di essere soddisfatti della mera esistenza, abusa sovente il padrone, e spesso la sfrutta in modo tale da non concedere loro niente, assolutamente niente, oltre la mera e nuda esistenza."
Insomma, di questo suggerimento antico, di tornare al qui ed ora e imparare a starci, è il caso di fare tesoro, di farne pensiero guida?
Dipende, e per avere una qualche visione di questo "dipende" occorre uno sguardo che non si fermi ad un qui ed ora piccolo piccolo e breve breve.
Qui ed ora sì, certamente: la realtà va vista, ed è quella che è - non posso stare su un prima o un dopo e un altrove facendo sparire il qui ed ora. Ma per vedere utilmente la realtà il qui deve essere sufficientemente ampio, e l'ora deve essere il presente ma non soltanto l'attimo presente.
Cioè, in approssimazione, il qui ed ora è l'indicazione esatta, inevitabile, necessaria, per la visione delle cose, sia esterne che del proprio corpo e della propria psiche. Per la consapevolezza e la verità, cioè un pensiero corrispondente alle cose, il qui ed ora è indispensabile, e deve essere tempo presente, non attimo, e spazio sufficiente di sguardo. Il qui ed ora senza sparizioni e negazioni è la base, l'origine cognitiva del nostro esserci.
Ma per l'azione intelligente, non impulsiva, occorre anche altro.
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