Ci sono cioè persone che vivono rispondendo alla “volontà di vivere”, e
altre che diventano consapevoli che una forza potente li porterebbe ad
agire in favore del mantenimento della vita, dell'energia nella materia, della “Volontà”, e si negano ad essa, alla sua automaticità. I primi mettono al mondo figli,
dice Schopenhauer, e secondi si astengono oppure agiscono con cautela.
“Nei primi si compie, senza conoscenza e come cieca funzione
fisiologica, cioè nel sonno, ciò che i secondi effettuano con consapevolezza e
riflessione e che, dunque, avviene alla luce della conoscenza. Ora è cosa assai
singolare che questo ragionamento astratto, per nulla affine allo spirito dei
greci, insieme alla prassi empirica che lo attesta, abbia la sua precisa
descrizione allegorica nella bella favola di Psiche, che avrebbe dovuto godere
Amore senza guardarlo; ma non contenta di ciò, a dispetto di tutti gli
ammonimenti, essa volle vederlo per forza e con ciò, in base a un verdetto
inesorabile di potenze misteriose, fu colpita da una sorte infinitamente
crudele, che poté essere scontata unicamente con un pellegrinaggio negli inferi
e con difficili prove.”
(Schopenhauer, Parerga)
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