"Per riconoscere e ammettere spontaneamente, liberamente, il valore altrui, bisogna averne di proprio. Su ciò poggia la necessità della modestia malgrado qualsiasi merito, ed anche la lode sproporzionatamente alta di codesta virtù: la quale da chi ardisca esaltare un uomo in qualche modo segnalato è ogni volta aggiunta alle altre lodi di lui, per conciliarsi gli inetti e placarne il livore. Che cos'è la modestia, se non finta umiltà, con la quale, in un mondo turgido di invidia, si vuol mendicare per i propri vantaggi e meriti il perdono di quelli che non ne hanno? Poiché colui il quale né vantaggi né meriti s'attribuisce, perché effettivamente non ne possiede, non è modesto, ma appena onesto."
(Schopenhauer, Il mondo)
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