“La proprietà di denaro, mezzi di sussistenza, macchine ed altri mezzi di produzione non imprime ancora all’uomo il marchio del capitalista, quando manchi il complemento, cioè l’operaio salariato, l’altro uomo che è costretto a vendersi volontariamente. Il capitale non è una cosa, ma un rapporto sociale fra persone mediato da cose. (…) I mezzi di produzione e di sussistenza, quando sono proprietà del produttore immediato, non sono capitale. Diventano capitale solo in condizioni in cui servano contemporaneamente anche come mezzi per sfruttare e dominare l’operaio. Ma nella testa dell’economista politico quest’anima capitalistica dei mezzi di produzione è così intimamente coniugata con la loro sostanza materiale ch’egli li chiama capitale in ogni circostanza, anche se sono proprio il contrario. (*)
(*) «Un negro è un negro. Soltanto in determinate condizioni egli diventa uno schiavo. Una macchina filatrice di cotone è una macchina per filare il cotone. Soltanto in determinate condizioni essa diventa capitale. Sottratta a queste condizioni essa non è capitale, allo stesso modo che l’oro in sé e per sé non è denaro e lo zucchero non è il prezzo dello zucchero… Il capitale è un rapporto sociale di produzione. È un rapporto storico di produzione». (K.Marx, Lohnarbeit und Kapital. Neue Rheiuische Zeitung, n. 266, 7 aprile 1849).”
(Marx, Il capitale)
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