Il nulla sarebbe dunque una di quelle false realtà che la mente umana
immagina e rende esistenti anche al di fuori della sua mente. Mi pare però che qui c'è una complicazione dovuta a ciò che la parola nulla vorrebbe indicare.
Se dico che un oggetto mentale come un asino che vola non esiste posso
correggere il mio pensiero togliendo esistenza ad un oggetto mentale che
potrebbe averla, per cui cancello l'asino che vola dalle esistenze reali
percepite fino ad oggi dall’uomo. Fino ad oggi, fino a questo momento, asino
che vola nella testa/ no asino che vola nella realtà, per cui posso affermare
che asino che vola è una inesistenza, una fantasticheria bizzarra, un errore
dell’immaginazione corretto dal rapporto con la realtà dal passato conosciuto
fino ad oggi.
Ma nel linguaggio comune che sto usando come faccio a togliere esistenza
reale ad un oggetto che ha proprio la non esistenza come sua qualità
distintiva?
E’ una situazione diversa da quella dell’asino che vola. Lì posso
dire che l’asino che vola non esiste, ma qui se dico che il nulla non esiste è
come se lo confermassi invece di togliergli esistenza.
Tuttavia, Severino non cade in questo ordine di problemi linguistici e
concettuali per quanto riguarda il nulla. Non se la prende con il nulla in sé,
ma con il modo in cui siamo abituati a pensare il divenire delle cose. C'è un errore di base, un errore che può farci cadere nell'orrore, dice Severino.
Infatti, se in prima battuta pensiamo che tutte le cose continuamente divengono
altro da quello che sono, accade che in seconda battuta - e questo è l'errore/orrore - pensiamo che tutte le cose prima di
esistere non esistevano e dopo la loro esistenza non esisteranno più. Cioè in
quanto occidentali siamo portati a pensare che tutte le cose vengono dal nulla
e vanno verso il nulla: ecco, questo è l’errore fondamentale di tutto il
pensiero occidentale, la sua “follia” di base.
In verità non c’è passaggio dal nulla all’essere, né dall’essere al nulla, dice
Severino.
Se così stanno le cose, se nessun esistente viene dal nulla e va
verso il nulla, cos’è la variazione continua degli esistenti per cui siamo
portati a pensare in prima battuta che tutto passa nel senso che si trasforma?
E’ lo scomparire di ciò che prima appariva, il suo passaggio nel cerchio dell’apparire e il suo uscirne, dice Severino.
Ma tutto ciò che esiste non viene dal nulla, né va verso il nulla.
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