Popper: "Ciò che intendiamo per realtà è prima di tutto quel tipo
di cose contro cui possiamo sbattere la testa."
Bene: si capisce.
Volevo accennare ad una proposta che lui fa.
Propone di convenire su questa distinzione.
Possiamo distinguere tre mondi:
il mondo 1 fatto di stati e processi fisici,
il mondo 2 fatto di stati e processi mentali,
il mondo 3 fatto dei prodotti fisici del mondo 2.
Il mondo 2 non è esclusivo della specie umana, dice Popper: è evidente
che anche altri animali hanno stati e processi mentali che producono sia comportamenti
complessi sia oggetti materiali complessi come i nidi degli uccelli, le tele
dei ragni, le dighe dei castori: costruzioni complesse e diverse una dall’altra
a seconda della situazione ambientale. La tela del ragno, dice Popper, è prodotta dall'intelligenza del ragno: fa parte
del mondo 3 come un libro, e come un libro è realtà materiale (mondo 1) che
veicola stati e processi mentali (mondo 3 in quanto prodotto del mondo 2).
Popper propone questa distinzione tra mondi per poi cominciare a porsi
delle domande.
Ma già distinguere ha un suo potere significativo: gli esseri
umani sono immersi in mondo 3, cioè in realtà materiale prodotta dall’uomo, che
veicola in sé le sue paure, i suoi desideri, la sua attività mentale
irrazionale e razionale, la sua capacità di trasmettere le sue conoscenze
mediante il linguaggio, la sua storia, la sua stratificazione sociale in ricchi dominatori e poveri dominati. Gli umani immersi in mondo 1 quanti saranno? Forse lo siamo stati tutti nel corpo di nostra madre, ma poi, dal momento della nascita siamo venuti in un mondo essenzialmente di cultura, mondo 3.
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