"L'animale avverte le sensazioni ed intuisce. L'uomo, oltre a ciò, PENSA e SA: entrambi VOGLIONO. L'animale comunica le sue sensazioni e il suo umore attraverso movimenti ed espressioni sonore; l'uomo comunica ad altri il suo pensiero o lo nasconde con il linguaggio."
(Schopenhauer, Il mondo come volontà e rappresentazione, N.C. 2011 p. 58)
Manca un altro "oltre a ciò". L'uomo anche, come l'animale, comunica le sue sensazioni e il suo umore attraverso movimenti ed espressioni sonore; oltre a ciò, l'uomo comunica ad altri il suo pensiero o lo nasconde con il linguaggio.
Non so se Schopenhauer con il termine tradotto qui con "linguaggio" intendeva anche il silenzio, il non dire il proprio pensiero sensazioni ed umore tacendo - i silenzi come parte del linguaggio - oppure voleva dire che, come spesso accade, le parole pronunciate o scritte possono essere usate per non dire, per nascondere.
credo l'ultima che hai scritto, non penso che un uomo con la sua intuizione non considerasse il silenzio come facente parte del linguagigio o comunque comunicazione; spesso si nasconde più con le parole che con i silenzi, prorpio per nascondere quello che invece i gesti, espressioni del nostro corpo meno controllabili, possono svelare. Con il corpo siamo generalmente più autentici ...come tutti gli altri animali, molti gesti sfuggono al controllo manipolatorio della mente; è vero che si può controllare e indirizzare parte della nostra gestualità, ma ad un occhio attento, quando è controllata risulta piuttosto evidente nella sua mancanza di spontaneità. Diverso è con le parole e il linguaggio..
RispondiEliminaJanas, la tua lettura attenta mi fa piacere.
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