"Il mondo come volontà e rappresentazione" è diviso in quattro libri. Sono arrivato alla fine del secondo.
Il terzo è preceduto da una citazione, come gli altri. La citazione è di Platone, riportata in greco e in traduzione. Dice:
"Qual'è l'essere eterno che non nasce affatto, e qual'è quello
che nasce e che muore, ma che non è mai veramente?"
Il secondo libro, quello che ho appena finito di leggere, era preceduto da una citazione in latino, di cui non è detto l'autore. La traduzione è:
"E' in noi che esso abita, non negli inferi
né nei corpi celesti: chi opera tutto questo
è lo spirito che vive in noi."
Il primo libro era preceduto da una citazione che mi sembrò un buon avvio di lettura, e che rileggo con una maggiore consapevolezza del suo significato nell'opera di Schopenhauer. E' un passo di Jean-Jaques Rousseau:
Sors de l'enfance, ami, réveille-toi!
Esci dall'infanzia, amico, svegliati!
bisognerebbe prima sapere quale è la giusta età per uscire dall'infanzia...
RispondiEliminaò venuta così, di getto spontaneo....