La visione della religione giudaico-cristiana, scrive Scopenhauer, diventa sostanzialmente incompatibile con il sistema copernicano del mondo, in cui la Terra non è piatta, non sta al centro del sistema solare, e il sistema solare si muove in un inimmaginabile infinito.
“Come può sussistere un Dio
nel cielo, quando non vi è alcun cielo? Il teismo inteso seriamente presuppone di
necessità che si divida il mondo in cielo e terra: su questa vanno aggirandosi
gli uomini, e in quello ha sede il Dio, che la governa.”
Fino a pochi secoli fa, dunque, dominava una
immagine del mondo con la terra qui, sotto i nostri piedi, e il cielo sopra di
noi, casa della divinità. Ora, invece? Appartiene davvero al passato, questa immagine?
Ora, invece, dice Schopenhauer, il cielo non è più quello di
prima. Copernico, dopo tanti anni di esitazioni, infine afferma ciò che era arrivato a sapere con metodo
scientifico, e che altri uomini illuminati avevano capito prima di lui: la fisica del cielo diventa uguale alla fisica della terra, il
cielo sta anche sotto, di là, di qua, fuori, dentro, non solo sopra di noi - come casa
divina diventa priva di coordinate spaziali, priva di luogo.
“Se ora l'astronomia
nega il cielo, essa viene al tempo stesso ad abolire la divinità, con
l'estendere in modo tale l'universo da
non lasciare più alcun posto per Dio. Un essere personale - com'è inevitabile
sia ogni Dio - il quale non abbia alcun luogo, ma sia ovunque e da nessuna
parte, si può soltanto enunciare, non immaginare, e quindi neppure credere.”
(Schopenhauer, Parerga)
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si può soltanto enunciare, non immaginare, e quindi neppure credere - capisco, ma Schopenhauer qui sembra sottovalutare il potere della fantasia (fantàzein, far apparire).
Se io dico: una balena bianca a pallini rossi, me la immagino, e chiunque può immaginarla dopo aver sentito le parole "una balena bianca a pallini rossi" - chiunque può immaginarla anche senza conoscere la Pimpa di Altan. Anzi: è difficile che uno non la immagini automaticamente, fermandosi al solo suono delle parole.
Se io dico: una balena bianca a pallini rossi, me la immagino, e chiunque può immaginarla dopo aver sentito le parole "una balena bianca a pallini rossi" - chiunque può immaginarla anche senza conoscere la Pimpa di Altan. Anzi: è difficile che uno non la immagini automaticamente, fermandosi al solo suono delle parole.
E se dico: dieci balene bianche a pallini rossi? Se non proprio dieci, uno si fa l'immagine di un gruppetto di balene a pallini rossi - può essere vago, appena un accenno di biancore e di pallini rossi, ma la fantasia fa il suo lavoro. E se dico: tutte le balene bianche a pallini rossi del Mediterraneo? Funziona comunque - qualche immagine uno se la fa. E se dico: tutte le balene bianche a pallini rossi che non sono mai esistite nel Mediterraneo?
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