“E come lo stesso dipinto a olio, visto in un angolo buio
oppure illuminato dal sole, fa una diversa impressione, così pure è diversa l'impressione prodotta da uno stesso
capolavoro secondo la capacità della testa che l'afferra. Per conseguenza una
bella opera ha bisogno di uno spirito sensibile, un'opera pensata di uno
spirito che pensi, per poter esistere e vivere realmente. Purtroppo,
spessissimo, colui che manda nel mondo una tale opera, si deve sentire, in
seguito, come un fabbricante di fuochi artificiali, che alla fine ha bruciato
con entusiasmo tutta la sua produzione, preparata con assidua fatica, e poi si
accorge di esser capitato nel posto
sbagliato e che tutti quanti i suoi spettatori appartenevano a un istituto per
ciechi. Eppure la sua sorte è sempre migliore che se gli fosse capitato un
pubblico composto di soli fabbricanti di fuochi artificiali, perché in questo
caso la sua prestazione, se fosse stata straordinaria, avrebbe potuto costargli
la testa.”
(Schopenhauer, Parerga)
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