Il giardino del re

La gru

Un giorno infinito

Un giorno che non sia tardi come fosse mai

Un giorno, però

Lo sapevamo che era per quello

F 36

Poi se ne andò su fil di petalo

Guardò a lungo, ascoltò

Diecimila luci

Verranno in tanti

La gru

Qui senza tagli non potevamo arrivarci

Non dovevamo distinguere tra verità e bugie

Non cercavamo né il fatto né la volpe

Per cui ci mettemmo in cammino

Domani, forse

Aspetta, allora

Rocca di Papa

Genzano

Tra i rami vivi dell'amata prigione

Solo echi di terra dal cielo

Non passa l'omonero

Il piede mormorò

Questa bicicletta la hanno proprio voluta

C'è oro nell'eldorado

Pur nella durezza

Ma se non cerchi balene bianche

Non che sia facile

Già adesso è così

Sì, certo, se lo merita

Diceva: We are not alone

Fu allora che uscì dalla nebbia

Ed è tutto

Ma ogni volta che

Qui discutevano sul da farsi

Qui si radunavano

Prego, passi pure, io posso aspettare

Non è giusto

In quel caso puoi avvicinarti

Il tempo giusto

Poco prima di decidere

Né più mai

Genzano: coriandoli di meteora nella fontana

Genzano: olmata