mercoledì 2 gennaio 2013

Tutto passa, sì, ma a che velocità?


Possiamo capire il passare del gabbiano, su scala simile alla nostra, simile al nostro passare. Ma quelle pietre, che pure mostrano i segni evidenti del loro passare, stanno viaggiando nel tempo ad una velocità che noi possiamo pensare, dire, immaginare, misurare, ma non capire nel nostro intimo silenzioso: nonostante le cuciture per tenerle su più a lungo, le nostre mani, i nostri occhi, toccano pietre come quelle della foto come toccassero un sempre, così come i nostri occhi vedono il sole sorgere la mattina e viaggiare nel cielo intorno alla terra fino al tramonto e diciamo che è la terra su cui stiamo a girare, a muoversi nel cielo. Noi passiamo, sì, per noi tutto passa, ma spostiamo verso l'esterno questo "tutto passa": tu passi, pietra rattoppata, diciamo, e fotografiamo l'ombra del gabbiano per cambiarle radicalmente velocità di passaggio.

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