venerdì 19 aprile 2013

Perché mai voglia esistere


"... ogni singolo atto di volontà di un individuo conoscente ha necessariamente un motivo, senza il quale quell'atto non si verificherebbe mai, ma il motivo determina soltanto l'atto di volontà di un essere conoscente in questo tempo, in questo luogo, in queste circostanze, non determina affatto che quell'essere propriamente voglia, e voglia nel modo in cui vuole... ogni uomo ha costantemente fini e motivi secondo i quali orienta il suo operare e può rendere conto delle sue singole azioni, ma se gli si chiedesse perché mai egli voglia o perché mai voglia esistere, non avrebbe nessuna risposta da dare, piuttosto la domanda gli sembrerebbe assurda e proprio in ciò si esprimerebbe la consapevolezza che lui stesso non è nient'altro che volontà, la cui volizione si intende dunque da sé e soltanto nei suoi singoli atti necessita per ogni momento di una più particolare determinazione mediante motivi. L'assenza di ogni fine, di ogni limite, appartiene all'essenza della volontà in sé, che è una tensione infinita." (pp 189-190)

(A. Schopenhauer, Il mondo come volontà e rappresentazione, N.C. 2011)

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