mercoledì 8 maggio 2013

Se osservi profondamente e assiduamente


Prima di passare all'analisi del sentimento del sublime, Schopenhauer si lascia andare ad un pensiero di cui subito dopo dice che è "audace e confinante forse con la fantasticheria, poiché soltanto un'osservazione molto profonda ed assidua della natura lo può suscitare e giustificare".

Ah, allora, se ritenessi che questo pensiero è audacemente confinante con la fantasticheria, sarebbe perché non sono uno che osserva la natura in modo molto profondo ed assiduo...  :-)

Il pensiero audace di Schopenhauer - non tanto facile da capire a prima lettura ma questa non è una novità leggendo questo libro - è questo: "Il passaggio allo stato di pura intuizione si verifica molto facilmente quando gli oggetti gli si fanno incontro per la loro forma varia e al tempo stesso determinata e chiara. Soprattutto è la bella natura ad avere questa proprietà, strappando così almeno un fugace piacere estetico persino all'individuo più insensibile: anzi, è così evidente come il mondo vegetale in particolare stimoli alla contemplazione estetica e in un certo senso si imponga ad essa, che si potrebbe dire che questa corrispondenza è collegata al fatto che questi esseri organici non sono essi stessi oggetto diretto della conoscenza come lo sono i corpi animali, perciò hanno bisogno di un estraneo individuo intelligente per entrare dal mondo del volere cieco a quello della rappresentazione, per cui essi quasi desideravano ardentemente d'introdurvisi per ottenere almeno indirettamente ciò che è loro direttamente negato." (pp 227-228)

(A. Schopenhauer, Il mondo come volontà e rappresentazione, N.C. 2011)


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