martedì 25 giugno 2013

Fa che io non veda chi sono


"L'esistenza produce l'immagine del carattere, e il malvagio si spaventa davanti a questa immagine, e non importa se essa sia disegnata con tratti marcati per cui il mondo condivide il suo ribrezzo, o con tratti talmente sottili che soltanto egli la veda, poiché essa riguarda direttamente soltanto lui. " 

Schopenhauer continua metodicamente a delineare una figura di uomo malvagio in cui sempre la malvagità si accompagna al "tormento dell'anima", e questo "tormento" continua ad analizzare, anticipando con superba intelligenza molti temi che saranno "scoperti" dalla psicologia, in particolare dalla psicoanalisi.

Il passato, scrive, sarebbe indifferente in quanto passato, non potrebbe inquietare la coscienza "... se il carattere non si sentisse libero da ogni tempo e immutabile attraverso questo, almeno finché non neghi se stesso: perciò le cose accadute da molto tempo continuano a pesare sulla coscienza. La preghiera:'Non m'indurre in tentazione' significa 'Fa che io non veda chi sono'."

(A. Schopenhauer, Il mondo come volontà e rappresentazione)


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