giovedì 20 giugno 2013

Mito e morale


"Ciò che conferisce forza ad ogni dottrina religiosa è il suo aspetto morale, non in quanto tale ma intrecciato con l'aspetto mitico. I credenti ritengono il significato etico dell'agire e il suo mito del tutto inseparabili, anzi semplicemente la stessa cosa, e considerano ogni attacco al mito come un attacco al diritto e alla virtù. Questo fatto va tanto oltre presso i popoli monoteisti che l'ateismo, l'assenza di un dio, è diventato sinonimo di assenza di ogni moralità. I preti salutano con gioia tali confusioni, e soltanto in seguito ad esse poté nascere quel tremendo mostro che è il fanatismo, e dominare non solo singoli individui insensati e cattivi ma interi popoli e alla fine, nel mondo occidentale, si è incarnato nell'Inquisizione, la quale, secondo le più recenti notizie documentate, ha fatto atrocemente morire nella sola Madrid in 300 anni 300.000 persone per motivi religiosi, mentre nel resto della Spagna erano ancora attivi molti di questi covi di religiosi assassini - questo deve essere subito ricordato ad ogni fanatico, ogni volta che vuole alzare la voce."

(A. Schopenhuer, Il mondo come volontà e rappresentazione)

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