lunedì 29 luglio 2013

L'argenteo bagliore della liberazione



Dopo la panoramica sulla santità induista e cristiana, che hanno prodotto indicazioni pressoché identiche per la liberazione radicale dalla inconsapevole sottomissione alla volontà di vivere che ci tratta come ingenui strumenti nelle sue mani impietose, Schopenhauer svela quale è, secondo lui, la seconda via per la liberazione - aveva fatto un preciso accenno all'esistenza di questa seconda via, senza dirne nulla. Ebbene, "l'argenteo bagliore della negazione della volontà di vivere, cioè della liberazione" può essere raggiunto anche con "la sofferenza in generale, come è inflitta dal destino." "Noi possiamo anzi supporre che i più vi arrivano percorrendo questa strada, e che è la sofferenza personalmente sentita e non già quella soltanto pensata ciò che il più frequentemente causa la rassegnazione, spesso soltanto in prossimità della morte."
Insomma, se non vuoi correre il rischio di dannarti inutilmente per tutta la tua vita o quasi, aspettando che un qualche dolore innegabile e indimenticabile ti faccia uscire dal tunnel infinito del continuo desiderare, è meglio che usi il cervello, la conoscenza, il pensiero, per metterti in sicurezza - più o meno, orientativamente, sulla via indicata dai "santi" della storia umana.

(A. Schopenhauer, Il mondo come volontà e rappresentazione)

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