lunedì 21 ottobre 2013

Il topo che perdona il gatto


"Non nuocere ad alcun essere vivente fa senza dubbio parte della nonviolenza, però ne è solo un'espressione secondaria. Al principio della nonviolenza nuoce qualsiasi pensiero malvagio, nuoce la fretta non necessaria, nuocciono le menzogne, l'odio, il malaugurio, l'invidia. La nonviolenza viene altresì violata quando si tiene per sé ciò di cui il mondo ha bisogno."

"Nonviolenza e codardia si accompagnano male. Posso immaginare un uomo armato fino ai denti che sia, in cuor suo, un codardo. Il possesso di armi implica un elemento di paura, se non di vigliaccheria. La vera nonviolenza è invece impossibile ove non si possegga un indomito coraggio."

"Credo fermamente che laddove si debba necessariamente scegliere tra codardia e violenza, sia meglio la violenza. Però credo fermamente che la nonviolenza sia mille volte superiore alla violenza, che il perdono sia più virile del castigo. Ma l'astensione dal castigo equivale al perdono soltanto allorché si ha il potere di punire; non ha senso invece quando proviene da una creatura impotente. Un topo non perdona il gatto nel momento in cui non può far altro che lasciarsi sbranare."

(Gandhi)


 

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