martedì 11 febbraio 2014

Perché? Perché? Perché?

"Popper - scrive Bryan Magee che lo conosceva bene - è anzitutto un realista. Crede che la realtà non si esaurisca nella mente dell'uomo."
Noi, secondo Popper ma anche secondo tanti di noi, ci troviamo immersi in un universo che ha una sua esistenza indipendente dalla nostra percezione e dalla nostra conoscenza: la nostra mente, noi, facciamo parte dell'universo, siamo contenuti dall'universo, anche se qualche volta possiamo essere portati a pensare che siamo noi a contenere l'universo, nella nostra mente, percependolo, pensandolo.

Al di là della percezione delle cose e dei fenomeni, formiamo delle ipotesi e teorie su come funziona il mondo, sui perché delle cose e dei fenomeni, e utilizziamo le ipotesi e teorie che ci spiegano meglio le cose e i fenomeni fino a che non le sostituiamo con altre ipotesi e teorie migliori. "La conoscenza umana è interamente costituita da teorie, che sono il prodotto della nostra mente: si badi bene, non è il mondo ad essere prodotto dalla nostra mente, bensì la conoscenza del mondo."


Insomma, noi con la percezione arriviamo all'esistenza delle cose e dei fenomeni - almeno di solito è così - e con il pensiero arriviamo alla conoscenza dei perché le cose esistono e i fenomeni avvengono, e tutta la nostra conoscenza è teorica, ipotetica, e dovrebbe quindi sempre essere aperta a nuove teorie ed ipotesi che ci spieghino la realtà meglio delle ipotesi e teorie precedenti.


(B. Magee, L'arte di stupirsi, Mondadori)

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