mercoledì 14 maggio 2014

Le due metà


"Ogni realtà, ogni presente, consiste di due metà, l'oggetto e il soggetto. Se la metà oggettiva resta del tutto identica ma cambia quella soggettiva, o viceversa, la realtà o il presente non sono più gli stessi. Inoltre, nel caso di una metà soggettiva ottusa e cattiva, la metà oggettiva migliore e più bella dà pur sempre solo una cattiva realtà, un cattivo presente, proprio come un bel paesaggio con il brutto tempo, oppure catturato in una camera oscura scadente su una lastra irregolare.
La metà oggettiva è nelle mani del destino, ed è mutevole; quella soggettiva siamo noi stessi, ed è essenzialmente immutabile. Ne risulta chiaramente quanto la nostra felicità dipenda da ciò che siamo, dalla nostra individualità, mentre per lo più si tiene conto solo del nostro destino e di ciò che abbiamo.  Il destino può diventare migliore e la moderazione non pretende molto da esso, ma un babbeo rimane un babbeo e un ottuso gaglioffo rimane un ottuso gaglioffo per tutta l'eternità, fosse egli in paradiso circondato da urì. <La personalità è la felicità più alta.> (Il divano occidentale-orientale, Libro di Suleika)"

(Schopenhauer, Massime, 50)

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