mercoledì 18 giugno 2014

Transustanziazione e magia

Esperienza quotidiana di ognuno di noi è quella di alimentarci dei frutti e dei prodotti di altri esseri viventi, o degli stessi corpi di esseri viventi, uccisi e cucinati. Quanti sono quelli che si accorgono di questa realtà? Pochi, e tra questi ci sono quelli che accettano che le cose stiano così, e quelli che dirigono la propria alimentazione verso la vita vegetale, con esclusione più o meno totale di ogni forma di vita animale. Ma sono pochi, ad accorgersi che la propria vita si mantiene da sempre mediante lo sfruttamento o il mangiamento di altri esseri viventi, e che questa è una condizione condivisa da tutte le forme di vita animale: solo i vegetali sono capaci di mantenersi in vita utilizzando acqua, sali minerali, anidride carbonica ed energia solare. Per gli animali, come noi, la realtà è questa: vita sfrutta e mangia vita.

La percezione di questa realtà comune, seppur inconsapevole per abitudine automatica o per evitamento cognitivo, penso sia la base esperenziale di una sensibilità diffusa ad un sentimento di colpa indefinito, una inquietudine per inevitabile condizione d'esistenza, e di miti come quello del peccato originale. Il nostro peccato originale, facente parte della natura dell'uomo, è quello di uccidere per vivere, occupare spazio famelico e agguerrito dal momento della nascita, così come è per tutte le specie animali - anche le specie erbivore si nutrono di altra vita.

Il peccato originale è la guerra che la vita è pronta a fare contro altra vita, se necessario - mangiare è sempre necessario. Il peccato originale è l'aggressività innata: se le cose andranno sempre bene, sarà difensiva, pronta comunque ad uccidere; se le cose andranno male, sarà guerra totale, distruttiva, strage, orrore. Come la guerra che l'uomo fa a molte specie animali per nutrirsene, o per divertimento.

I cristiani cattolici praticanti hanno una realtà specifica, che si inserisce in questo quadro di vita che sfrutta e mangia altra vita; realtà di cui, anche qui, sono ben pochi ad essere consapevoli.

"Tramite la consacrazione avviene la transustanziazione del pane e del vino nel Corpo e Sangue di Cristo, ossia la loro mutazione nella sostanza, mentre le manifestazioni esteriori rimangono invariate, sicché Cristo è realmente presente nelle specie del pane e del vino in maniera vera, sostanziale.... L'Eucaristia trae la sua origine dall'Ultima Cena di Gesù con i suoi apostoli a Gerusalemme, e nelle parole da lui proferite: <Questo è il mio Corpo... Questo è il mio Sangue... Fate questo in memoria di me>. "  (Cathopedia)

"Gesù distribuì ai suoi discepoli il pane ed il vino come suo corpo e suo sangue... L'eucaristia è l'azione sacrificale durante la quale il sacerdote offre il pane e il vino a Dio, che, per opera dello Spirito Santo, diventano realmente il corpo e il sangue di Cristo... Nell'Eucarestia Gesù è presente in modo completo ed in tutta la sua persona, cioè nel Corpo, Sangue, Anima e Divinità. Il miracolo consiste nel fatto che l'Eucarestia, sebbene sia sostanzialmente il corpo di Cristo, tuttavia mantiene quelli che sono gli accidenti esteriori del pane. Nella messa, infatti, viene imbandita tanto la <mensa della parola di Dio> quanto la <mensa del Corpo di Cristo>"  (Wikipedia)

"La  <via>, come dicono i teologi, alla presenza reale è la transustanziazione: cioè Cristo si fa presente nell'eucaristia con la transustanziazione. Questa è definita così dal concilio di Trento (sess. XIII, c. 2): <Mirabile e singolare conversione di tutta la sostanza del pane nel corpo di Nostro Signore Gesù Cristo, e di tutta la sostanza del vino nel sangue (di lui)>. (...) Per il cattolico dunque nell'eucaristia non v'è più sostanza di pane e di vino, né può dire che si annulla, ma solo che si "converte" nel corpo e nel sangue di Cristo (...) ... i tentativi di ritrovare un precedente, anzi una fonte, dell'eucaristia nel totemismo e nell'omofagia..." (Treccani.it)

"In quel pane e quel vino che offriamo e attorno ai quali ci raduniamo si rinnova ogni volta il dono del corpo e del sangue di Cristo per la remissione dei nostri peccati... La missione e l’identità stessa della Chiesa sgorgano da lì, dall’Eucaristia, e lì sempre prendono forma." (Papa Francesco, Avvenire.it)

Due affermazioni, leggendo, mi hanno sorpreso.
La prima è che il miracolo sarebbe il fatto che il pane e il vino, nonostante diventino corpo e sangue di Cristo, mantengono la forma di pane e vino. E' strano. Sarebbe come se dicessi: adesso vi faccio vedere una magia: trasformo questo computer in una rosa, la quale rosa non si vede perché per magia resta computer.
La seconda è che ingoiare il corpo di Cristo, invece di essere il massimo dei peccati, rimette da ogni peccato. Questa seconda affermazione mi ha sorpreso meno della prima.


4 commenti:

  1. in "The Sacred Mushroom and the Cross" John Allegro fa una interessante ipotesi antropologica sulla questione. (In caso ho una versione digitale del libro).

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    1. Grazie Alex. L'aspetto che più mi interessa è quello del mangiare vita per la propria vita, che nel caso dell'eucaristia avviene - per me come anche per qualsiasi laico e credo per la chiesa protestante - su un piano simbolico. Penso che anche per i cattolici, che pur si adeguano al dogma di fede, tutto avvenga su un piano simbolico: non sono mica cannibali che, per quante finezze di scudo teologico i loro esperti possano inventare, si nutrono del sangue e del corpo del loro capo per assumerne le qualità.

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  2. ciao Romeo, davvero tanti complimenti sulle tue considerazioni finali ma soprattutto nella prima: La prima è che il miracolo sarebbe il fatto che il pane e il vino, nonostante diventino corpo e sangue di Cristo, mantengono la forma di pane e vino. E' strano. Sarebbe come se dicessi: adesso vi faccio vedere una magia: trasformo questo computer in una rosa, la quale rosa non si vede perché per magia resta computer.

    Ho riso per un ora!!!

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  3. ciao Romeo, davvero tanti complimenti sulle tue considerazioni finali ma soprattutto nella prima: La prima è che il miracolo sarebbe il fatto che il pane e il vino, nonostante diventino corpo e sangue di Cristo, mantengono la forma di pane e vino. E' strano. Sarebbe come se dicessi: adesso vi faccio vedere una magia: trasformo questo computer in una rosa, la quale rosa non si vede perché per magia resta computer.

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