mercoledì 16 luglio 2014

Odio e disprezzo


"Odio e disprezzo stanno in un deciso antagonismo e si escludono a vicenda. Anzi più d'un odio non ha altra sorgente che l'alta stima che necessariamente impongono i meriti altrui. Il vero disprezzo si mantiene del tutto celato e non si fa notare affatto. Colui, infatti, che rivela il suo  disprezzo da già, con ciò, segno di una certa stima, in quanto vuol far conoscere ad altri quanto poca sia la stima che ne ha; con ciò egli tradisce odio, che esclude il disprezzo e soltanto lo finge. Il vero e proprio disprezzo, invece, è genuina convinzione del disvalore altrui ed è conciliabile con una certa tolleranza e indulgenza, grazie alle quali si evita di provocare la persona disprezzata per salvaguardare la propria tranquillità e sicurezza, poiché ognuno può arrecare un danno. Se, tuttavia, questo genuino, freddo e sincero disprezzo dovesse per caso manifestarsi, esso viene corrisposto con l'odio più feroce; infatti ripagare con la stessa moneta è al di là del potere della persona disprezzata.”

(Schopenhauer, Parerga)
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più d'un odio non ha altra sorgente che l'alta stima 

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