giovedì 28 agosto 2014

Il riflesso della luna


"Come dalla diretta luce del sole al derivato riflesso della luna, è il passaggio dalla rappresentazione intuitiva, immediata, che sostiene e garantisce se stessa, alla riflessione: agli astratti, discorsivi concetti della ragione, che tutto il loro contenuto hanno solo da quella conoscenza intuitiva ed in rapporto a lei. Fino a quando noi restiamo nella pura intuizione, tutto è chiaro, solido e sicuro. Non ci sono problemi, né dubbi, né errori: non si domanda di più, non si può andar oltre; si ha riposo nell'atto d'intuire, soddisfazione nel presente. L'intuizione basta a se stessa: quindi ciò che da lei scaturisce puro ed a lei è rimasto fedele, come per esempio la genuina opera d'arte, non può mai essere falso, né essere giammai confutato: perché non si tratta di opinione, bensì della cosa stessa. Con la conoscenza astratta invece, con la ragione, penetrano nel campo teoretico il dubbio e l'errore, nel campo pratico l'ansia e il pentimento. "

(Schopenhauer, Il mondo)

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Qui per intuizione Schopenhauer intende quell'attività complessa, sensoriale e intellettiva, che ci permette di arrivare alla rappresentazione, l'immagine, delle realtà con cui entriamo in relazione diretta 

si ha riposo nell'atto d'intuire, soddisfazione nel presente

è chiaro che dipende da cosa ci troviamo davanti, però è certamente vero che accade di perdere la capacità di distinguere tra intuizione immediata, percezione della realtà per quella che è, e processi di pensiero che infine alterano l'identità della realtà che abbiamo davanti


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