martedì 2 settembre 2014

Definizioni in negativo

"Il concetto espresso dalla parola sentimento comprende le cose più eterogenee; delle quali non si viene a capo di scorgere come possano accostarsi iniseme, fin quando non si sia riconosciuto che s'accordano soltanto per questo rispetto negativo: di non essere concetti astratti. Infatti gli elementi più disparati, anzi i più contrastanti stanno tranquillamente l'un presso l'altro in quel concetto; per esempio, sentimento religioso, sentimento del piacere, sentimento morale, sentimento corporeo come tatto, come dolore, come sentimento dei colori, dei suoni, e delle loro armonie e disarmonie; sentimento dell'odio, della ripugnanza, della contentezza di sé, dell'onore, dell'onta, del diritto, del torto; sentimento della verità, sentimento estetico, sentimento di forza, debolezza, sanità, amicizia, amore, etc. etc. Nessuna affinità passa tra questi sentimenti, se non quella di non essere conoscenze astratte di ragione."

Questa definizione in negativo è della ragione, scrive Schopenhauer. Ragionando sui sentimenti, siamo portati ad un comportamento caratteristico:

"...  ogni nazione chiama straniere le altre, il greco chiama barbari gli altri popoli, l'inglese chiama continent e continental ciò che non è Inghilterra o non è inglese, il devoto chiama eretici o pagani tutti gli altri, pel nobile sono tutti roturiers, per lo studente tutti Philister (filistei), e così via. In questa medesima unilateralità, o si può dire in questa medesima grossolana ignoranza proveniente da orgoglio, incorre anche la ragione, per quanto ciò possa parere strano, quando comprende sotto l'unico concetto di sentimento ogni modificazione della coscienza, che non spetti immediatamente alla sua maniera di rappresentazione, cioè che non sia concetto astratto."

(Schopenhauer, Il mondo)

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