giovedì 4 settembre 2014

L'intima profondità del volere

"Anche virtù e santità non provengono dalla riflessione, ma dall'intima profondità del volere e dalla sua relazione col conoscere. Si agisce per sentimenti: ossia non per concetti, ossia non secondo il lor contenuto etico. I dogmi tengono occupata la pigra ragione: l'azione procede indipendente da quelli pel suo cammino, il più delle volte secondo massime non astratte, ma inespresse, di cui è espressione appunto tutto l'uomo medesimo. 
Tuttavia non si vuol negare con questo che l'uso della ragione sia necessario nella pratica continuata della virtù: soltanto, la ragione non è la fonte di questa, bensì la sua funzione consiste nell'osservanza di deliberazioni già prese, nel tener presenti le massime, per resistere alle debolezze momentanee e agire conseguentemente. Lo stesso ufficio compie la ragione anche nell'arte, dov'essa non ha bensì alcun potere sostanziale, ma sorregge l'esecuzione; appunto perché il genio non sta a disposizione in tutti i momenti, mentre l'opera dev'essere compiuta in ogni sua parte e arrotondata in un tutto."

(Schopenhauer, Il mondo)
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 secondo massime non astratte, ma inespresse, di cui è espressione appunto tutto l'uomo medesimo

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