giovedì 11 settembre 2014

Non faceva che ripetere perché

"La filosofia moderna non indaga l'origine e la finalità del mondo, bensì soltanto che cosa sia il mondo. Ma il perché è qui subordinato al che cosa, poiché esso già fa parte del mondo, sorgendo unicamente dalla forma del principio di ragione in cui questo appare e solo per tal rispetto acquista significato e valore. Si potrebbe dire che ciascuno senz'altro aiuto conosce da sé che cosa sia il mondo, essendo egli medesimo il soggetto della conoscenza, del quale il mondo è rappresentazione. Ma questa conoscenza è di natura intuitiva, concreta: riprodurla in pensieri, elevare a sapere astratto, chiaro, durevole l'intuizione, e specialmente tutto ciò che il vasto concetto del sentimento abbraccia ed indica come un sapere non astratto ma confuso - ecco la missione della filosofia."

(Schopenhauer, Il mondo)
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non l'origine e la finalità, bensì soltanto che cosa 

il perché è subordinato al che cosa

- già nella rappresentazione intuitiva del mondo, già nel cosa vedo, è compreso il perché, dice Schopenhauer: senza le coordinate mentali di spazio, tempo e causalità non vedrei quello che vedo così come lo vedo

- spazio, tempo e causalità sono le coordinate di lettura dei miei organi di senso, la mia sola possibilità di connessione con qualsiasi realtà

- il perché è già nella mia visione/percezione/intuizione, sta già in cosa mi rappresento del mondo, sta già nella forma con cui tutto mi si presenta


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