lunedì 13 ottobre 2014

Quello lì ha un carattere sublime

"... considera quindi gli uomini in modo affatto obiettivo, e non già secondo le relazioni che possono avere con la sua volontà. Osserverà per esempio i loro difetti, e perfino il loro odio e la loro ingiustizia verso lui stesso senza per ciò sentirsi spinto a odiarli; li vedrà felici, senza provarne invidia; riconoscerà le loro buone qualità, senza desiderare per questo di avvicinarli più intimamente; apprezzerà la bellezza delle donne, senza desiderarle per sé. La sua individuale condizione felice o infelice non lo toccherà molto; piuttosto sarà come Orazio descritto da Amleto:
 
...Tu sempre fosti uno
che, tutto soffrendo, nulla soffra;
un uomo che colpi e favori della fortuna
ha accolto con eguali grazie...

Nel suo corso vitale e nelle traversie di questo, egli scorgerà meno il proprio destino individuale che non il destino dell'umanità in genere, e per conseguenza si comporterà piuttosto come colui che conosce, anziché come colui che soffre."

(Schopenhauer, Il mondo)



Nessun commento:

Posta un commento