lunedì 10 novembre 2014

Sempre l'uomo

"Sempre l'uomo è ridotto a contare su se stesso, in ogni cosa e nella sostanza delle cose. Invano si forma Dei, per mendicare e carpire con adulazioni ciò che solo può dargli la sua forza di volontà. Se il Vecchio Testamento aveva fatto del mondo e dell'uomo l'opera d'un Dio, si vide il Nuovo Testamento costretto, per insegnare che salvezza e redenzione dal dolore di questo mondo può solo dal mondo stesso partire, a fare di quel Dio un uomo."

(Schopenhauer, Il mondo)
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a fare di quel Dio un uomo - e a fare di quell'uomo un dio: i due aspetti che la realtà spesso presenta alla nostra mente, e a noi sembra che la realtà sia fatta proprio così, come la vediamo, con due aspetti di cui uno ci appare spesso come reciproco dell'altro, o suo opposto - probabilmente è più vicino a ciò che accade nella nostra mente pensare che i due aspetti non siano ciò che vediamo, ma ciò che "leggiamo" di ciò che vediamo: la dialettica è nella nostra mente, non nella natura, non nelle cose

sia la vista che l'udito, i due flussi sensoriali che sono alla base della nostra lettura percettiva del mondo a distanza sociale, utilizzano due canali, due occhi e due orecchie, che confluiscono centralmente in una sola percezione - anche la relazione intima primaria con la madre, che si svolge soprattutto attraverso i canali sensoriali del tatto, olfatto e gusto, con l'acuirsi della vista presto confluisce nella forma del viso, in cui i due occhi svolgono una funzione organizzatrice essenziale

a fare di quel Dio un uomo, e a fare di quell'uomo un dio: la asimmetria del pensiero logico della veglia vorrebbe le due cose incompatibili, oppure compatibili ma portatrici di senso opposto: o è dio che fa l'uomo o è l'uomo che fa dio, al più possiamo conciliare qualche aspetto, qualche significato delle due affermazioni, di cui una resta quella di verità di base - la simmetria invece renderebbe le due affermazioni di pari valore e di pari verità, cioè tutte e due corrispondenti alla realtà, che verrebbe scomposta dalla nostra tendenza mentale binaria

comunque, Renan sottolineò nella sua Vita di Cristo che l'affermazione riportata "Io sono figlio di Dio" è una traduzione errata di quella originaria, la cui traduzione esatta è "Io sono figlio dell'uomo"

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