mercoledì 17 giugno 2015

Sangue celeste

"Nel mondo celeste non esiste paura: tu, Morte, non ci sei, né si teme per la vecchiezza. Superate sia la fame che la sete, vinta l'angoscia, si gode nel mondo dei cieli."

(Katha Upanishad, cap 1 par 12, Upanishad vediche, Tea 1988, p 298)

Superate sia la fame che la sete, vinta l'angoscia per le malattie, per la vecchiezza, per la morte, vinta pure l'angoscia per le inevitabili separazioni dalle persone amate e le inevitabili relazioni con persone non amate, me la posso cavare, e posso anche godere, qui sulla terra - del resto, uno dei punti nodali delle Upanishad è l'identità d'essere del Sé individuale con il Sé universale, per cui non posso che ravvisare qui il suggerimento di raggiungere e coltivare il proprio interno mondo dei cieli.

Nessun commento:

Posta un commento