venerdì 5 giugno 2015

Tutto al più

Tutt'al più posso chiudere gli occhi. Ma se li apro, gli occhi vedono. A palpebre sollevate non posso impedire agli occhi di vedere: è la loro natura, la loro "volontà" intrinseca, la loro essenza - "volontà" di cui la struttura fisica occhio è manifestazione funzionale. E per tutto l'organismo vale la stessa "volontà" di esistenza funzionale ad esistere, la "volontà di vivere" - se alzo le palpebre dell'organismo, se respiro io vivo: questa è la "volontà" insita nel mio corpo, e se mi guardo intorno vedo che che non è solo "volontà" del mio corpo, capisco con evidenza immediata che è la stessa "volontà" delle altre persone intorno a me, e perché no? anzi sicuramente sì degli animali, e delle piante, e - posso immaginare - del mondo tutto, anche delle cose inanimate, apparentemente inanimate, che non hanno certamente la nostra "volontà di vivere", ma sono parte di un andar di luna e di sole e di stelle infinite - la "Volontà" del mondo, l'andare di massa energetica anche della pietra.

Questo, all'incirca, il suggerimento di pensiero di Schopenhauer sulla nostra realtà e, quindi, sulla realtà tutta: ciò che avviene in me, l'insieme di percezioni di me nel mondo - di me percepisco sia l'essere interno che l'essere esterno: vedo le mie mani che scrivono sulla tastiera mentre le sento essere da dentro, e come io le vedo le vedono anche gli altri ma come io le sento da dentro è solo cosa mia anche se posso immaginare che sia anche esperienza degli altri con le proprie mani - ciò che avviene in me, la percezione del mio essere da fuori e da dentro, mi permette di avere una sensazione dell'andare della "volontà" di cui sono manifestazione. Mi permette di avere un qualche avvertimento dell'in sé degli altri, e per estensione dell'in Sé del mondo.

L'indicazione di questo "in sé" è continua nelle Upanishad - il "Sé" di ogni essere vivente, considerato realizzazione, manifestazione, del "Sé" dell'universo.

"Per il comando di chi, per la spinta di chi vola il pensiero? Per le arti di chi il respiro per primo si muove? Per il volere di chi viene pronunciata la parola? E qual dio domina la vista e l'udito?"

(Kena Upanishad, cap. 1 par. 1, Upanishad vediche, Tea 1988, pg 285)

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