mercoledì 22 giugno 2016

Sottomessi ma non stupidi

Ci sono molte realtà da noi vissute con sfuggente e superficiale consapevolezza, o del tutto inconsapevolmente. Realtà oggettive e quotidiane, che possiamo tutti vedere, toccare con mano: sono la nostra vita oggettiva, eppure è come se non fossero, o non fossero quello che sono. 

In approssimazione:

- la realtà oggettiva biologica: della necessità di respirare e della necessità di bere e nutrirci, cioè della nostra vita che usa l'ambiente (aria, acqua) e sfrutta e mangia altra vita; dello sviluppo e dell'invecchiamento; del genere maschile o femminile; 

- la realtà oggettiva delle nostre condizioni materiali di esistenza, da quando siamo nati ad oggi, tra cui la realtà oggettiva delle condizioni ambientali e delle condizioni di sopravvivenza sociale (tra queste le condizioni del sistema economico);

- la realtà oggettiva dei messaggi verbali e non verbali che formano l'ideologia culturale in cui siamo immersi dalla nascita ad oggi, tra cui la realtà oggettiva della ideologia religiosa con le sue affermazioni che contrastano l'esperienza che abbiamo del mondo (una donna non partorisce il figlio da vergine, pane e vino non si trasformano in carne e sangue, i morti non resuscitano, il mondo non è stato creato, del dopo la morte non sappiamo nulla, nessun uomo è infallibile).

L'insieme di queste realtà sono la nostra vita oggettiva, ma, normalmente, non ne siamo consapevoli. 
Cosa contrasta la presa visione, la consapevolezza della nostra realtà oggettiva? 
Paura? Di che? Di perdere le proprie catene? Di vedere le bugie che ci raccontano? Della rabbia che coviamo e che potrebbe distruggere tutto? Dell'intelligenza che dovremmo mettere in campo per contrastare chi ci vuole ciechi, muti e sottomessi? 
Ipotesi, certo, ipotesi. Ciascuno dovrebbe capire se stesso, infine. Sapersi per sapere.

Oltre ciò che ci spinge alla rinuncia alla consapevolezza, c'è da chiedersi: come avviene il suo evitamento? Quali i processi mentali che usiamo? Qui, una mano la dovrebbe dare il sapere di Psiche, la psicologia, se non asservita al potere culturale, religioso, economico.

(22 giugno 2014)

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