domenica 12 maggio 2013

Quello sei tu


La bellezza umana, scrive Shopenhauer, è la "... più perfetta oggettivazione della volontà al grado più alto della sua conoscibilità. Nessun oggetto ci rapisce così rapidamente nell'intuizione puramente estetica come fa il più bel volto e la forma umana, alla cui vista ci coglie subito un piacere inesprimibile e ci innalza al di sopra di noi stessi e di tutto quello che ci tormenta... perciò Goethe afferma: 'Nulla di male può sfiorare colui che vede la bellezza umana: egli si sente in armonia con se stesso e con il mondo' ".
Anche nella osservazione e nella contemplazione della natura"... noi vediamo i molteplici gradi e modi di manifestazione della volontà, la quale, una e identica in tutti gli esseri, vuole ovunque la stessa cosa - vuole appunto ciò che come vita, come esistenza, viene ad oggettivarsi in così infinito avvicendamento e infinite forme." 
Se dovessimo fornire anche alla riflessione, al pensiero traducibile in parole, una formula sintetica per esprimere l'intima essenza degli infiniti esseri sui quali poggiamo gli occhi nel guardare il mondo, scrive Schopenhauer, "... potremmo meglio di ogni altra usare quella formula sanscrita la quale tanto spesso ricorre nei libri sacri degli Indù e che è detta Mahavakya, cioè grande parola: Tat twam asi, che significa: quello sei tu."

(A. Schopenhauer, Il mondo come volontà e rappresentazione)


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