sabato 11 maggio 2013

Da dove vengono i sogni?



Ricordo una domanda fatta a bambini di diverse età: dove stanno i sogni? I più piccoli rispondono: nella stanza dove dormo. I più grandicelli: nella stanza dove dormo e nella mia testa. Da una certa età in poi: nella mia testa.

In una nota alla "Interpretazione dei sogni" Freud dice che i sogni ben riusciti sono quelli che non si ricordano al mattino. Quindi, il fatto di ricordarli sarebbe come un passare la mano, da parte della psiche sognatrice, alla coscienza e alla vita da svegli - hei! qui c'è un problema che non riesco a risolvere, qui c'è un problema che chiede il tuo intervento da sveglio, l'intervento delle capacità del tuo Io.

Possiamo pensare che se un bambino piccolo che sta dormendo in braccio alla madre ha un qualche problema, lo passi, lo comunichi in qualche modo alla madre, che sensibilmente capisce, avverte che il suo piccolo ha qualcosa che non va.

Possiamo anche pensare che lo stesso ci accada molto più spesso di quanto pensiamo: portiamo in noi e con noi in mezzo agli altri lo stato d'animo che chissà quale sogno non è riuscito a risolvere, e gli altri, consapevolmente o meno, sentono, se ne accorgono - i più sensibili fanno come la madre, rispondono, in qualche modo avvertono ed emotivamente rispondono, permettono una qualche soluzione del problema che da soli non siamo riusciti a risolvere, anche se non ne sappiamo consapevolmente niente.

Ricordare un sogno ci comporta impegno affettivo e cognitivo: ci pensiamo, ricordiamo-riproviamo lo stato d'animo che avevamo nel sogno, avvertiamo con precisione l'importanza della comunicazione, a volte della domanda che quel sogno ci pone.

Potremmo azzardare un pensiero: se abbiamo avuto chi ci ha dato risposte, istintive prima che cognitive, ai nostri sogni, possiamo accogliere con la coscienza, con il nostro Io, i nostri sogni irrisolti, capirne intuitivamente il messaggio, oltre che comunicarli, a parole e non, a chi ci sta intorno. Se no, non ci resta che sperare nella risposta di qualcuno nel corso della giornata, qualcuno che sappia rispondere con il suo esserci sognante, prima che con le sue parole.

Realtà del sonno e del sogno e realtà di veglia non sono poi così separate come generalmente si pensa. Anche se c'è chi non ricorda i propri sogni, molto della sua vita di veglia racconta i suoi sogni.

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