sabato 24 agosto 2013

Altro che discorsi stratosferici


"L'assenza di ogni motivazione egoistica è il criterio di un'azione di valore morale. Le azioni con valore morale, esistenti di fatto, vanno considerate come un fenomeno da interpretare, per cercare cosa possa indurre l'uomo ad azioni di questa natura: questo studio porterà alla luce l'autentico impulso morale."

Questa è la via per arrivare al fondamento della morale, secondo Schopenhauer. Una ricerca delle motivazioni reali che portano le persone ad agire moralmente. Motivazioni reali che possono essere diverse da quelle che la stessa persona che compie un'azione morale pensa siano state alla base del suo comportamento. Per esempio, un credente può pensare di compiere un'azione morale per le motivazioni di premio o castigo della sua religione, e invece è spinto da motivi realmente morali, senza interesse egoistico di nessun tipo.

Ricerca delle reali motivazioni morali, e, anche, della capacità della persona di accoglierle in sé e renderle comportamento. E' la proposta di uno studio psicologico, capace di arrivare alle motivazioni "profonde" dei comportamenti morali e alle peculiarità di assetto psichico della persona; solo se le motivazioni trovate avranno i requisiti della vera moralità spontanea e disinteressata quei comportamenti continueranno ad essere considerati morali.

Il problema del fondamento della morale va dunque affrontato e risolto, secondo Schopenhauer, con strumenti diversi da quelli della pura dissertazione filosofica, con una ricerca che ha un suo livello di ipoteticità interpretativa e difficoltà di metodo, ma che è comunque decisamente orientata in senso empirico e pratico.

(A. Schopenhauer, Il fondamento della morale)

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