mercoledì 17 settembre 2014

E allora cosa?

"Nella riflessione, volere ed agire sono distinti, ma ogni vero, genuino, immediato atto volitivo è subito e direttamente anche un visibile atto del corpo: e corrispondentemente, d'altra parte, ogni azione sul corpo, subito e direttamente, è anche azione sulla volontà; come tale si chiama dolore, se ripugna alla volontà; benessere, piacere, se è a questa conforme."

(Schopenhauer, Il mondo)
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E' chiaro dalle sue parole, che Schopenhauer sta usando il termine "volontà" non per quella funzione psichica a cui siamo abituati a pensare: voglio fare una cosa, ne sono cosapevole, penso al modo e al momento migliore per ottenerla - più o meno - e poi faccio quello che ritengo idoneo per averla. Non è questa volontà.

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