venerdì 5 settembre 2014

Non m'indugierò qui

"Il riso volta per volta nasce da un'incongruenza, improvvisamente percepita, fra un concetto e gli oggetti reali che erano pensati mediante quel concetto, ed è proprio l'espressione di tale incongruenza. Questa è prodotta sovente da ciò: due o più oggetti reali sono pensati mediante un unico concetto, la cui identità è trasportata in essi, ma tosto una completa dissomiglianza loro nel resto rende palese che il concetto conveniva ad essi sotto un solo punto di vista. Tuttavia è altrettanto frequente un unico oggetto reale, la cui incongruenza col concetto, a cui da un lato era stato sussunto con ragione, divien sensibile d'un tratto."

M'è venuto da ridere. Non ci ho capito niente. Chissà se l'incongruenza da cui sarebbe scaturito il mio ridere - ancora rido, invero - è tra la lucida, sicura, fluida scientificità distaccatamente analitica di quello che leggevo e il mio ottuso, assonnato, settembrino torpore. A esser più preciso, sorridevo. A ridere proprio ho cominciato quando ho letto:

"Non m'indugierò qui a narrare aneddoti ed esempi per chiarire la mia spiegazione, essendo questa tanto semplice e agevole, da non averne bisogno; e ciascun caso ridicolo, di cui si sovvenga il lettore, serve in egual modo di prova."

(Schopenhauer, Il mondo)


Nessun commento:

Posta un commento