Da un post del 2016:
"Io devo venire alla luce là,
in quel luogo in cui l'Es è come "luogo d'essere";
io posso ritrovarmi e trovare la pace
solo se so di non essere dove abitualmente sono
ma di essere dove abitualmente non sono,
devo ritrovare quel luogo di origine, riconoscerlo,
lasciarlo apparire e custodirlo.
Là dove l'Es permane,
laggiù io devo arrivare."
"... Il frammento parmenideo "E' necessario dire e pensare che ciò-che-è è" diventa per Heidegger "E' necessario lasciar apparire (dire) ciò-che-è e prendersene cura (pensare al di là dell'apparenza e delle parole) affinché sia ciò-che-è".
in quel luogo in cui l'Es è come "luogo d'essere";
io posso ritrovarmi e trovare la pace
solo se so di non essere dove abitualmente sono
ma di essere dove abitualmente non sono,
devo ritrovare quel luogo di origine, riconoscerlo,
lasciarlo apparire e custodirlo.
Là dove l'Es permane,
laggiù io devo arrivare."
"... Il frammento parmenideo "E' necessario dire e pensare che ciò-che-è è" diventa per Heidegger "E' necessario lasciar apparire (dire) ciò-che-è e prendersene cura (pensare al di là dell'apparenza e delle parole) affinché sia ciò-che-è".
- E' necessario lasciar apparire ciò che è e prendersene cura affinché sia ciò che è.
"E' rivelativo - scrive Eco - che il gioco etimologico con cui Heidegger rovescia l'interpretazione del detto parmenideo sia esattamente ripreso e mimato da Lacan quando si applica al famoso detto freudiano "Wo Es war, soll Ich werden". Che non viene più inteso nel senso consueto "Là dove era l'Es, dovrà essere l'Io" ma in senso opposto e proprio ricercando un senso originario dei termini che articolano l'enunciato: Io devo venire alla luce là, in quel luogo in cui l'Es è come "luogo d'essere"; io posso ritrovarmi e trovare la pace solo se so di non essere dove abitualmente sono ma di essere dove abitualmente non sono, devo ritrovare quel luogo di origine, riconoscerlo, lasciarlo apparire e custodirlo. Là dove l'Es permane, laggiù come soggetto io devo arrivare. Per perdermi in esso, ovviamente, non per spodestarlo e instaurare al suo posto una parodia di soggettività ritrovatasi."
(U. Eco, La struttura assente)
"E' rivelativo - scrive Eco - che il gioco etimologico con cui Heidegger rovescia l'interpretazione del detto parmenideo sia esattamente ripreso e mimato da Lacan quando si applica al famoso detto freudiano "Wo Es war, soll Ich werden". Che non viene più inteso nel senso consueto "Là dove era l'Es, dovrà essere l'Io" ma in senso opposto e proprio ricercando un senso originario dei termini che articolano l'enunciato: Io devo venire alla luce là, in quel luogo in cui l'Es è come "luogo d'essere"; io posso ritrovarmi e trovare la pace solo se so di non essere dove abitualmente sono ma di essere dove abitualmente non sono, devo ritrovare quel luogo di origine, riconoscerlo, lasciarlo apparire e custodirlo. Là dove l'Es permane, laggiù come soggetto io devo arrivare. Per perdermi in esso, ovviamente, non per spodestarlo e instaurare al suo posto una parodia di soggettività ritrovatasi."
(U. Eco, La struttura assente)
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Mi vengono in mente le parole che Buddha dice a un tale che lo tallonava per sapere che doveva fare per cavarsela meglio nella vita. Cito a memoria. "In ciò che è visto ci sia solo ciò che è visto, in ciò che è sentito ci sia solo ciò che è sentito..." - non ricordo bene come continua, devo ritrovare il discorso. (In ciò che è ricordato ci sia solo ciò che è ricordato, posso continuare qui ed ora.)
Lo ho trovato. Continua così"...In ciò che è percepito ci sia solo ciò che è percepito. (Bè più o meno riassume le prime due affermazioni) In ciò che è conosciuto ci sia solo ciò che è conosciuto. (Questa apre altro orizzonte, la conoscenza è a un livello diverso della percezione). Così devi esercitarti. Quando per te ci sarà solo ciò che è visto in ciò che è visto, solo ciò che è sentito in ciò che è sentito, solo ciò che è percepito in ciò che è percepito (forse per Buddha la percezione era diversa da vedere e sentire), solo ciò che è conosciuto in ciò che è conosciuto, allora non sarai più in relazione con quello (ecco perché non ricordavo, non capisco). Quando non sarai più in relazione con quello non sarai più in quello. (Questo lo capisco, non sarai più identificato con ciò che vedi, senti, percepisci, conosci - quindi ora capisco l'affermazione di prima ma solo in parte, perché è proprio da questo momento che inizia una relazione tra me e ciò che vedo sento percepisco conosco, prima vi era immedesimazione). Quando non sarai in quello, tu non sarai né qui né al di là, né in entrambi o fra di loro."
(Buddha, Udana 1.10, Bahiya sutta)
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