mercoledì 2 luglio 2014

Il grande portiere



“Non è senza ragione né senza senso che il mito dica che Cronos era costretto a ingoiare e digerire sassi, poiché soltanto il tempo digerisce tutto quello che è altrimenti indigeribile, ogni tristezza. ogni dispiacere, ogni perdita e offesa.”

(Schopenhauer, Parerga)
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Costretto a ingoiare, poi era capace di digerire. Mi suona sinistro il costretto a ingoiare: perché era capace di digerire? 
Andando per la tangente: se uno è capace di fare una cosa, poi è costretto a farla? La formula: ciascuno secondo le sue capacità, comporta un obbligo per chi è più capace, o per chi è capace di fare qualcosa che gli altri intorno non sanno fare? Una scappatoia, all'eventuale trappola morale che obbligherebbe il capace a fare quello che sa fare, potrebbe essere: capace di fare una cosa implica il volerla fare, il voler realizzare la propria capacità - il piacere di realizzarsi nel fare quella cosa che sa fare. Uno può essere molto capace tecnicamente di tirare rigori, ma non avere il piacere di far goal in quella situazione fredda, messo artificialmente a pochi metri davanti al portiere. Finisce che sbaglia.

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